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Categoria: Running

Pubblicato il: 09 Ago, 2020

PERIOSTITE TIBIALE: CAUSE, SINTOMI E POSSIBILI RIMEDI

DESCRIZIONE DELLA PERIOSTITE TIBIALE

La periostite è un processo infiammatorio a carico del periostio. Il periostio è la membrana che avvolge le ossa e che svolge una funzione di protezione, nutrimento e rigenerazione ossea. Attraverso questa membrana, i muscoli si inseriscono all’osso tramite strutture tendinee o aponeurotiche. La patologia può interessare un solo osso (solitamente la tibia, nella sua forma più comune) oppure più elementi dello scheletro.

Nel runner è molto frequente la periostite tibiale (detta anche sindrome da stress tibiale mediale). Questa è un’infiammazione del periostio che avvolge la tibia sul lato interno, causata da un sovraccarico funzionale all’origine del muscolo tibiale posteriore dall’osso. Un sovraccarico all’origine del tibiale posteriore si verifica con maggiore frequenza in caso di:

  • Piede cavo: il piede cavo mette eccessivamente in tensione le strutture posteriori;
  • Pronazione del piede: il muscolo tibiale posteriore, essendo un supinatore, viene eccessivamente caricato nei piedi pronati.

“In fase di prevenzione, durante la fase sintomatica e il periodo di convalescenza, ritengo utilissimo, se non indispensabile, l’utilizzo di solette tipo le NOENE®, che utilizzo abitualmente per la mia attività sportiva e consiglio a tutti i miei pazienti”

Dott. Ernesto Ciravegna Specialista in chirurgia, agopuntura, mesoterapia, neuralterapia, omotossicologia, fitoterapia

CAUSE

La periostite tibiale può insorgere quando i muscoli anteriori della gamba sono sottoposti a stress determinato da corsa, soprattutto su superfici dure o in punta di piedi a lungo, o da attività sportive che comprendono salti. Nei runner, in particolare, le cause che più frequentemente scatenano la periostite sono:

a) Abbinamento della corsa con altri sport (specie se richiedono frequenti salti, come il basket)
e) Errata distribuzione del carico provocata da un’asimmetria nell’appoggio
b) Scarpe non idonee o prive di un’adeguata capacità di assorbire gli shock
c) Corsa in discesa
d) Sovrappeso

Quindi, in generale, tutte quelle situazioni che aumentano il carico a danno della tibia. In alcuni casi, però, può non trattarsi di periostite tibiale, ma di altre patologie che pur presentano delle similitudini (es. sindrome del muscolo tibiale anteriore o fratture da stress).

CHI COLPISCE

I soggetti che più facilmente incorrono in questo tipo di patologia sono i runners e, in generale, tutti quegli sportivi che praticano la corsa come parte importante della loro preparazione e disciplina sportiva, come ad esempio i calciatori, i giocatori di basket, i rugbisti, i triatleti, ecc. Coloro che sono più predisposti alla periostite tibiale sono gli atleti con un piede cavo-pronato e, generalmente, la patologia sorge come conseguenza di un aumento degli allenamenti, sia in quantità (più frequenti) che qualità (intensità e sforzo).
L’iperpronazione (piede piatto) è un altro fattore che può provocare un aumento di stress a carico dei muscoli della gamba durante l’attività fisica. Anche le persone con arco plantare molto pronunciato possono sviluppare disturbi da periostite tibiale poiché questo tipo di piede ha scarsa capacità di assorbire gli shock.

SINTOMI

Il sintomo principale con cui si presenta la periostite tibiale è un forte dolore circoscritto al margine mediale della tibia (circa 10 cm sopra la caviglia) e può interessare una zona più o meno ampia della stessa.
Quando la patologia è nel suo stato iniziale, il dolore alla tibia scompare dopo aver percorso pochi chilometri, ma poi tende a ripresentarsi in maniera costante rendendo impossibile l’allenamento. In alcuni casi, può manifestarsi anche quando si è in fase di riposo.

Un primo controllo medico può rivelare la presenza della periostite tibiale. Infatti, il soggetto interessato avverte dolore alla presso-palpazione o anche attraverso la flessione plantare delle dita e del piede. In alcuni casi, si può notare un certo gonfiore nell’area interessata. L’esame radiografico consente di individuare situazioni anormali a carico del periostio. La scintigrafia ossea, in caso di esito negativo, consente di escludere altre patologie (es. fratture da stress)

POSSIBILI RIMEDI

Un intervento corretto deve prevedere il riconoscimento ed il trattamento efficace del difetto meccanico. La terapia deve inizialmente eliminare l’infiammazione locale e successivamente portare ad un recupero sportivo graduale, dopo aver compensato o corretto il piede. Un primo obiettivo, quindi, è evitare la cronicizzazione della patologia. A tal proposito, è caldamente consigliato un stop dall’attività sportiva per alcune settimane non appena ci si rende conto di avere la periostite tibiale (tramite controlli medici). L’infiammazione locale può essere eliminata in 3 modi:

  • Terapia medica: si avvale dei farmaci anti-infiammatori e mio-rilassanti.
  • Terapia infiltrativa: si può avvalere dei cortisonici somministrati per via locale. Una terapia più sicura, però, è rappresentata dalle infiltrazioni di ossigeno-ozono, che hanno effetti anti-infiammatori, senza gli effetti negativi dei cortisonici.
  • Terapia fisica: i mezzi fisici più adeguati a sfiammare localmente una periostite tibiale sono la tecarterapia e l’ultrasuonoterapia.

Si può anche intervenire con la crioterapia (particolare terapia che fa uso del ghiaccio). Se al termine di questa prima cura il problema non passa, il medico quasi certamente consiglierà degli esami più approfonditi (risonanza magnetica o scintografia, in modo da escludere eventuali fratture da stress) e, quindi, cure adeguate alla situazione rilevata.
Sicuramente, passato il problema, è necessario prepararsi al meglio prima di riprendere l’attività sportiva, come ad esempio una riabilitazione muscolare piuttosto che la scelta di scarpe adeguate, oltre che di solette o plantari in grado di migliorare l’appoggio del piede e proteggerlo da ulteriori traumi.

PREVENZIONE

Il modo migliore per prevenire la periostite tibiale è l’allungamento e il rafforzamento dei muscoli della gamba, indossare calzature con buona capacità di assorbimento degli shock, evitare di correre su superfici dure o di correre eccessivamente o di saltare in punta di piedi. Sono inoltre importanti solette o ortesi che offrano sostegno all’arco plantare per iperpronazione.

SOLETTE SHOCK ABSORBING NOENE®

La periostite tibiale è una delle patologie su cui risaltano per efficienza le proprietà delle solette antishock Noene®, questo perché si tratta di una patologia fortemente indotta dai traumi che si generano durante la corsa. Sovrappeso, scarpe inadatte o un sovraccarico asimmetrico, possono determinare l’insorgere della periostite tibiale.

Le solette Noene® sono in grado di assorbire e disperdere fino al 96% delle onde di shock che si producono nell’impatto piede-suolo, già a partire da 1 mm di spessore! In questo modo, evitano che tali vibrazioni negative si propaghino lungo tutto il nostro apparato locomotore provocando dei microtraumi che, alla lunga, possono trasformarsi in traumi ed infiammazioni articolari, proprio come in questo caso.

In caso di periostite un utilizzo continuativo delle solette Noene durante l’attività sportiva e anche nelle attività della vita quotidiana può aiutare tantissimo sia per prevenire che per guarire più velocemente!
Un consiglio? Le solette Sport Invisible SOS1

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