Tra il tennis e il padel esiste uno sport chiamato pickleball.
Eletto sport di racchetta del momento, spopola negli Stati Uniti dove è diventato una vera e propria mania perché divertente, poco impegnativo e alla portata di tutti.
Le partite hanno un ritmo veloce e combinano elementi di tennis, padel, badminton e ping pong.
In Italia è atterrato nel 2018 con la fondazione dell’Associazione Italiana Pickleball (AIP) con sede a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara.
È considerato uno degli sport esistenti più inclusivi in quanto chiunque può iniziare a praticarlo (indipendentemente dall’età o dalle condizioni fisiche) grazie alla semplicità delle regole e al poco impegno dal punto di vista fisico rispetto ad altri sport.
Si gioca con pallina e due racchette all’interno del campo da Badminton, in coppia o da soli, al chiuso e all’aperto.
DIFFERENZE CON GLI ALTRI SPORT DA RACCHETTA
Sono 3 gli elementi che differenziano il pickleball dagli altri sport da racchetta: il campo, la racchetta e la palla.
Il campo è evidentemente più piccolo rispetto a quello da tennis o da padel.
È diviso da una rete alta poco più di 80cm e misura 13,40 metri di lunghezza e 5,60 metri di larghezza per il torneo singolo, mentre per le partite in doppio è di 6,10 metri.
Anche la racchetta presenta una differenza notevole: sono più piccole e piatte, di forma rettangolare, con l’impugnatura corta. Può essere considerata un mix tra quella da tennis e quella da padel.
La vera novità è la palla. In plastica, forata (per far passare l’aria) e cava, è diversa a seconda che si giochi indoor o all’aperto (variano i numeri di fori presenti da 26 a 40). La dimensione è uguale a quella delle classiche palle da tennis e padel ma il peso è decisamente inferiore (tra i 21 e i 29 grammi).
COME SI GIOCA?
Il regolamento è molto simile a quello del tennis con delle naturali differenze.
Si inizia servendo la palla dal basso, senza che rimbalzi sul campo.
I punti vengono segnati da colpi vincenti o se la squadra commette un fallo.
Si arriva ad un punteggio di undici con uno scarto di due.
In caso di parità a dieci, la partita continuerà fino a quando una squadra non vincerà con uno scarto di due punti.
In campo è presente un’area detta “non-volley zone” posizionata a ridosso della rete dove i giocatori non possono colpire al volo nè camminare sulla linea o trovarsi all’interno della zona; diversamente si commette fallo e la squadra avversaria ottiene il cambio gioco oppure un punto.
Ogni volta che viene sbagliata la battuta, l’avversario ottiene un punto e il diritto a servire.
In caso di servizio valido (quando la palla entra nella giusta area di gioco) l’avversario deve rispondere, facendo rimbalzare la palla non più di una volta, rimandandola oltre la rete.
Dopo il servizio esiste la regola del “doppio rimbalzo”, ogni squadra deve far rimbalzare la palla una volta prima di poterla colpire. Dopo il primo rimbalzo, si può colpire la palla al volo ovunque tranne che nella “non volley zone”.
Non è consentito colpire la palla due volte e farla rimbalzare due volte prima di colpirla.
I giocatori della stessa squadra non possono colpire entrambi la palla per rimandarla nella metà campo avversaria.
Non è inoltre consentito colpire la rete nella risposta e mandare la palla oltre i confini del campo.
OBIETTIVI
È innegabile che il pickleball stia prendendo sempre più piede, soprattutto tra i non atleti.
Per la sua rapida diffusione e il grande coinvolgimento del pubblico l’obiettivo è di entrare a far parte delle discipline sportive olimpiche.
Per farlo è necessario essere riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale (COI) che richiede due caratteristiche principali: essere rappresentato da una federazione internazionale, e aderireal codice antidoping.
Attualmente il pickleball è rappresentato dalla International Federation of Pickleball (fondata nel 2005 e che raccoglie 45 stati) che organizza la Bainbridge Cup, attualmente il più importante torneo di pickleball al mondo.